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Comprare e vendere auto in tempi di crisi

Il settore dell’auto, in Italia così come in tutto il mondo, ed in particolare nei Paesi più industrializzati, che identificano le cosiddette economie mature, è ciclico. Questo significa che a fronte della crescita dell’economia, e quindi del prodotto interno lordo, c’è un contestuale incremento della domanda di nuove auto e, di conseguenza, di nuove immatricolazioni.

Ma quello attuale non è un periodo brillante in Italia dal fronte della crescita, e non a caso il mercato delle quattro ruote è stagnante sia a causa di un’espansione economica al rallentatore, sia per effetto dell’onda lunga degli incentivi statali che, una volta finiti, hanno più penalizzato che aiutato nel complesso l’auto e tutta la filiera dell’automotive.


COMPRARE L’AUTO ALL’ESTERO E’ SEMPRE CONVENIENTE?

Insomma, in tempi di crisi finanziaria ed economica per le famiglie acquistare un’auto, a causa di budget ridotti e spesso falcidiati dalla pessima congiuntura, è sempre più difficile; così come è difficile venderle per i produttori anche quando adottano politiche di prezzo al ribasso.

AUTO AZIENDALI

Se poi a tutto ciò si aggiungono le manovre finanziarie, allora la situazione si fa ancora più difficile. Al riguardo c’è molta preoccupazione da parte delle case automobilistiche dopo che l’aliquota sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) ordinaria dal 20% è passata al 21%. Questo significa che o le auto nuove costeranno un po’ di più, oppure dovranno essere le case automobilistiche a sobbarcarsi l’incremento dell’imposta senza penalizzare i consumatori finali. Insomma, qualcuno ci perde comunque, ma non lo Stato che incassa e che, lo ricordiamo, ha necessità nel 2013 di raggiungere il pareggio di Bilancio.

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