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Storia dei marchi automobilistici

I loghi delle più importanti case automobilistiche di tutto il mondo sono dei marchi forti, capaci di identificare veri e propri colossi dell’industria automobilistica attraverso un semplice simbolo, e senza dubbio versatili, visto che oltre che sulle auto stesse vengono utilizzati ovunque, dai cartelloni pubblicitari fino ad arrivare alle divise dei lavoratori.

Ma come sono nati questi marchi? Ebbene, molti di questi hanno alle spalle una storia strana e curiosa, ovviamente nella maggior parte dei casi si tratta delle classiche leggende metropolitane ma, come tutti sanno, le leggende hanno sempre un fondo di verità.

Partiamo dal famoso cavallino rampante della Ferrari. La storia vuole che il simbolo apparse per la prima volta sull’aereo di Francesco Baracca, aviatore morto durante la Prima Guerra Mondiale. Ebbene, furono proprio i genitori di Francesco Baracca a proporre ad Enzo Ferrari di utilizzare il cavallino come simbolo delle sue auto, in segno di fortuna e di omaggio nei confronti dell’aviatore. Lo sfondo giallo fu aggiunto in seguito (giallo perchè è il colore simbolo di Modena, la città natale di Enzo Ferrari) e successivamente fu modificata anche la coda del cavallino, orientata verso l’alto anzichè verso il basso.

Non si sa se questa è la reale versione dei fatti o se si tratta di una storia inventata per accentuare la rivalità tra Ferrari e Lamborghini, certo è che secondo una teoria il logo Lamborghini è stato creato proprio partendo dallo scudo del logo Ferrari, invertendo i colori nero/giallo con nero/oro e sostituendo il cavallino con un toro, il segno zodiacale del fondatore Ferruccio Lamborghini.

Ma una delle storie più strane è senza dubbio quella ricollegata al marchio Porsche, secondo cui il primo schizzo del logo fu fatto su un tovagliolo da Max Hoffman, un importante venditore di automobili che Ferry Porsche decise di incontrare in un ristorante di New York.

Il marchio BMW, invece, nascerebbe dalla riproduzione all’interno di un cerchio di un’elica, una scelta legata alle origini della società, nata come produttrice di motori destinati all’aviazione. La scelta dei colori bianco e azzurro non è invece chiara. Secondo alcuni riproducono quelli della bandiera bavarese, secondo altri quelli di un’elica e del cielo.

Nella creazione del marchio Audi, invece, ci ha messo lo zampino la legge. August Horch, infatti, già proprietario di un’azienda automobilistica che portava il suo nome, nel 1909 creò un’altra casa automobilistica, ma per legge non poteva utilizzare di nuovo il suo nome. Per questo utilizzò Audi, ossia la traduzione latina di Horch. I quattro anelli, invece, furono aggiunti nel 1932, quando furono riunite sotto questo marchio quattro diverse case automobilistiche: Audi, DKW, Wanderer e l’originale Horch.

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