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Moto Gp Austin: Esplode Rins, rinasce Valentino. Marquez per terra

E’ stato un Gp delle Americhe dall’epilogo e svolgimento totalmente imprevisto quello che si è tenuto ieri ad Austin, sullo stesso tracciato sul quale si corre anche in Formula Uno. Marquez a terra, Rossi in lotta per la vittoria ma bruciato da Rins, Lorenzo che rompe e un Dovizioso fuori dal podio ma che si prende la testa del Mondiale. In tutto ciò ancora una volta straordinario Morbidelli e deludente Vinales: questo l’affresco sintetico di un gran premio che lascia parecchi spunti da approfondire e di grande interesse in vista del proseguo di questa pazza stagione.

Primo punto da analizzare, la caduta di Marquez, che partiva da favorito assoluto nelle quote scommesse della vigilia. Un banale errore individuale, forse figlio di un’eccessiva sicurezza, che a fine anno potrebbe costar caro: 25 pesanti buttati via, visto che Rossi a 10 giri dalla fine inseguiva lontano ad oltre quattro secondi di distanza. Lo spagnolo non è la prima volta che cade, in tutti i sensi, in quelle che sono le sue eccessive sicurezze. Fino ad oggi gli è andata sempre bene, grazie ad una superiorità manifesta che fin qui non gli ha lasciato rimpianti a fine stagione, anche grazie ad una moto quasi perfetta.

La rinascita di Valentino

Questo campionato però rischia di essere il più complicato ed equilibrato degli ultimi disputati, soprattutto per il ritorno di un grande protagonista che mancava da quasi due anni ai vertici, il nostro Valentino. Una gara intera nei primi due posti, una prima fila nelle qualifiche che è roba rara dalle parti del box n.46, una classifica generale che lo vede distante appena tre punti dal leader del Mondiale Dovizioso. Alla fine qualche rimpianto e un pizzico di malessere per una vittoria sfuggita nei giri finali a vantaggio di Rins, senza alcun errore a differenza dell’italiano che con un lungo in staccata a due giri dalla fine manda praticamente in fumo le chance di vittoria.

La prima volta di Rins e l’exploit di Morbidelli

È la prima volta del pilota Suzuki sul gradino più alto del podio, appena cinque punti meno di Dovizioso in classifica, una vera impresa vista la moto a disposizione, certo non all’altezza di Ducati, Honda e Yamaha. Ancora strepitoso Morbidelli così come un Petrucci che colleziona buoni piazzamenti, mancando però ancora il grande acuto. Deludente a dir poco, ancora una volta, Vinales: per lo spagnolo buio pesto, acuito ieri da una penalità pesante per partenza anticipata.

Chi fatica come di consueto nel cambio moto, è Lorenzo. In Ducati un anno e mezzo per essere competitivo, vedremo se in Honda avranno meno pazienza: ieri non colpa sua il ritiro, al termine di una gara che lo vedeva comunque lontano anni luce dai primi posti. Bei punti per Iannone, che resta piuttosto distante dai primi ma è comunque un primo segnale positivo dopo le difficoltà palesate nelle prime due uscite.

Un Mondiale che vede quattro piloti racchiusi in appena nove punti: che sia finalmente battaglia fino alla fine, è solo illusione prima di veder volar via ancora una volta Marquez nella classifica iridata?

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