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Nasce Bordone Ferrari Mi 1, il deserto arriva in città

Dalle competizioni rally più importanti alle strade italiane, la Bordone Ferrari, team solo agonistico fino a sei mesi fa, sbarca sul mercato di serie per portare la sua tecnologia esclusiva per i piloti del deserto agli appassionati di cross estremo.
Arriva così la Mi1, dedicata al grande pilota Fabrizio Meoni scomparso nella Parigi Dakar del 2005, presentata pochi giorni fa a Castiglion Fiorentino.


La casa milanese sfida quindi i grandi del mercato per la prima volta, scommettendo proprio nel momento più nero del mercato motociclistico.

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Tutto nasce dalla volontà di Nicoletta Altieri Bordone, nota industriale milanese, e l’architetto Renato Farina, appassionato motociclista.
La Mi1 è spinta da un motore monocilindrico costruito dalla pesarese TM con una cubatura di 450 centimetri, quattro tempi come da logica. L’azienda non ha ancora dichiarato le prestazioni di potenza, coppia e velocità di punta ma promette di essere ai vertici di categoria grazie alle derivazioni dalla sua moto da competizione, sicuramente con un cambio a 5 rapporti. Le sospensioni montate sono la forcella Kayaba e l’ammortizzatore posteriore Donerre. Il telaio è in acciaio al cromo-molibdeno per un peso a secco di soli 130 kg. L’impianto frenante è affidato alle pinze brembo, a due pistoncini all’anteriore con un monodisco da 300 millimetri e un solo pistoncino su disco da 240 millimetri.
L’estetica è assolutamente singolare e identificativa di questa moto, progettate dalla matita di Rodolfo Frascoli, conosciuto per aver disegnato in passato la Gilera DNA, l’Aprilia Atlantic e la Moto Guzzi Griso.

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