Home » ANCMA chiede modifiche al codice della strada per le due ruote

ANCMA chiede modifiche al codice della strada per le due ruote

L’ANCMA Confindustria, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, sta lavorando per uscire dalla crisi profonda che ha colpito il settore delle due ruote cercando l’appoggio delle istituzioni sia per quel che riguarda il codice della strada che per quel che riguarda gli incentivi.


Il presidente dell’Associazione Corrado Capelli ha presentato ieri a Milano la relazione per affrontare la crisi con proposte mirate e decise.

Moto e scooter niente incentivi 2012

Per quel che riguarda le modifiche al codice della strada l’associazione cerca, attraverso le iniziative dell’onorevole Frattini e quelle dell’onorevole Valducci in Commissione Trasporti, ad ottenere per i motociclisti lo status di utenti deboli, per apportare modifiche sostanziali che vanno dalle nuove infrastrutture al cambiamento della segnaletica fino alla circolazione nelle corsie preferenziali riservate ora ai mezzi pubblici. Soluzione quest’ultima, adottata con successo a Londra, dove oramai quasi tutte le Bus Lane, così si chiamano in inglese le corsie preferenziali, sono accessibili a ciclisti e motociclisti. Il risultato per le due ruote inglesi è straordinario e mai in Gran Bretagna si erano mai viste così tante moto con il numero di incidenti diminuito grazie alla maggiore sicurezza offerta dalla guida in una corsia apposita invece di dover zigzagare nel traffico tra le auto.
Inoltre i mezzi pubblici non sono affatto disturbati dalle due ruote e l’accesso alla Bus Lane, prima sperimentale, ora è stato approvato definitivamente. A Londra c’è stata un’autentica corsa all’acquisto delle due ruote che godono anche di parcheggi appositi gratuiti e accesso alla zona 1 sempre gratuito, dove le auto invece un pedaggio di 10 sterline al giorno. Sarebbe ossigeno per le due ruote italiane con le immatricolazioni in calo di oltre il 26 per cento e l’usato sceso del 13 per cento.
Inoltre l’ANCMA chiede incentivi per l’assunzione di figure specializzate e la promozione all’estero dei marchi italiani, attraverso le istituzioni, per aumentare le esportazioni.

Lascia un commento