Come se non bastassero gli aumenti a cui gli automobilisti sono stati abituati nel recente passato (il superbollo, l’aumento dell’IPT e quello delle pratiche auto in favore del PRA), adesso l’imposta di bollo è aumentata di quasi il 10%.
Secondo le stime dell’UNASCA (l’associazione maggiormente rappresentativa del settore pratiche auto), nelle casse dello Stato entreranno ulteriori 45 milioni di euro, in quanto l’imposta di bollo è passata da 14,62 euro a 16 euro. Come sottolineato dall’associazione però questa imposta non si paga una volta sola, ma ben quattro volte per ogni immatricolazione, passaggio di proprietà e per ogni minivoltura, e due volte per ogni radiazione. Questo porta a 8,5 milioni di pratiche all’anno, che porteranno nelle casse dello Stato più di 45 milioni di euro.
Come spiegato da Ottorino Pignoloni, segretario nazionale Unasca Studi di Consulenza Automobilistica, ogni volta che si verifica un aumento, l’automobilista lo paga almeno il doppio perché il settore delle pratiche auto prevede un doppio passaggio burocratico per completare una sola operazione. Il motivo principale di questo doppio salasso è la presenza nel nostro Paese di un doppio archivio (PRA e motorizzazione) che comporta doppi passaggi fisici, documentali e fiscali. Gli aumenti si pagano dunque in maniera doppia per ogni formalità e in alcuni come il caso dell’imposta di bollo che ha appena subito l’aumento.
Purtroppo non possiamo rilassarci perchè a breve saranno introdotte nuove accise su benzina e gasolio, che dovrebbero portare nelle casse dello Stato altri 75 milioni di euro, come anticipato dal noto “Decreto del Fare“, il quale entrerà in vigore entro la fine dell’anno in corso.
