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Gm & Peugeot intensificano l’alleanza

La crisi ha accelerato quel fenomeno che era gia in atto da tempo, l’unione fra grandi case per formare 5 o 6 grandi gruppi industriali dell’automobile, che nel futuro produrranno tutte le auto. Questo perché in un mercato ormai saturo centinaia di marchi in concorrenza non avevano più senso e comportava spese che ora vengono ripartite. Cosi General Motors e Psa Peugeot Citroen intensificano la loro alleanza, ancora un blanda a dire la verità, visto che non erano state annunciate strategie particolari finora. Ma ora, spinti dagli annunci del binomio BMW-Toyota, anche da Detroit e Parigi arrivano i primi annunci.


A Parigi il numero uno di Peugeot Philip Varin e il vicepresidente di General Motors con delega all’Europa Steve Girsky annunciano l’avvio di un progetto su una piattaforma per le compatte di segmento B, ovvero le prossime generazioni di Citroen C3, Peugeot 208 e Opel Corsa. A trarne maggior vantaggio la consociata tedesca, ferma al palo, cioè dall’epoca dell’alleanza fra Gm e Fiat. I francesi inoltre offriranno la loro piattaforma per monovolume e crossover di medio segmento, la 3008, la C4 Picasso e la Opel Zafira, che coinvolgerà più del 50% della produzione di Peugeot e Citroen in una sfida diretta alla Volkswagen Golf, principalmente con la Peugeot 308. La piattaforma Emp2 verrà utilizzata anche in Cina nello stabilimento di Wuhan . GM invece offrira le piattaforme della Opel per le monovolume più piccole C3, Picasso e Meriva.

Peugeot 308 foto spia
Peugeot RCZ restyling

Nessun annuncio di collaborazione per il momento sul nuovo tre cilindri di tecnologia Peugeot, ma il risparmio di 2 miliardi di dollari l’anno che nasce da quest’alleanza fa presagire che primo o poi anche questa nuova tecnologia entrerà nella collaborazione, che comunque vedrà i primi modelli solo nel 2016. Ancora da definire molti dettagli, come la collaborazione sugli acquisti e gli stabilimenti, dove rimane il punto interrogativo sulla comunanza. Quest’ultimo punto è molto delicato, con i sindacati francesi e tedeschi pronti a scendere in guerra dopo le migliaia di esuberi e le chiusure di Aulnay e Bochum.

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