Home » Chevrolet Corvette, ecco le novità della conversione Convertible

Chevrolet Corvette, ecco le novità della conversione Convertible

Le principali critiche erano quelle di essere eccessivamente legata alla tradizione. Ecco spiegato il motivo per cui Chevrolet ha voluto letteralmente stupire tutti gli addetti ai lavori, proponendo la super classica “Vette” in una veste del tutto innovativa e ultra tecnologica.

Corvette convertible

Il rinnovo completo della nuova Vette è arrivato durante il mese di luglio, quando c’è stata l’altra grande svolta, con la scelta di passare all’architettura a motore centrale. Ebbene, la generazione numero otto della Corvette comincerà ad essere consegnata a partire dal mese di febbraio del prossimo anno, ma solamente sul mercato degli States. Interessante notare come verrà lanciata con carrozzeria coupé e cabrio.

La versione coupé è stata già svelata e può contare sulla presenza di un tetto che ricorda molto una sorta di targa smontabile, mentre la nuova Stingray Convertible può vantare un lungo elenco di modifiche, a partire ovviamente dalla fase di progettazione. Da una parte è assolutamente reale il fatto che ci sono numerose somiglianze con la Stringray Coupé, ma d’altro canto è necessario sottolineare come, per la prima volta, Chevrolet abbia deciso di sviluppare i due modelli in via del tutto autonoma. Non deve stupire, quindi, il fatto che la copertura del propulsore è differente tra i due modelli, dal momento che sulla versione scoperta non c’è il lunotto in vetro, ma è stata collocata una superficie piana in metallo. Altra differenza è la presenza di un vetro, che si può regolare, proprio tra le due protezione dietro rispetto ai sedili, che ha lo scopo di fare in modo che non si formino dei vortici d’aria all’interno dell’abitacolo.

Altro dato molto interessante: la Stingray Convertible si caratterizza per poter contare, per la prima volta in tutta la sua storia, su un tetto che si può ripiegare in due zone. Un tetto che è stato costruito usando dei materiali compositi e che ha notevolmente influenzato il design dei montanti posteriori e del cofano motore. Una soluzione che riprende numerosi dettagli di tante altre supercar del Vecchio Continente.

Un progetto che è stato realizzato anche con l’intento di non dover cambiare in alcun modo la capacità del vano bagagli posteriore, visto che propone sufficiente spazio per inserire le due classiche sacche da golf. La chiusura del tetto ha una durata di 16 secondi, pure quando si è in viaggio, per merito della presenza di ben sei propulsori elettrici, senza dimenticare come ci sia pure un lunotto che si può aprire elettronicamente.

Lascia un commento