In questo caso la casa britannica ha fornito consulenza tecnica nel settore della disposizione degli organi meccanici, della simulazione, della progettazione assistita con l’aiuto dei computer, della gestione dell’integrazione e dell’organizzazione dei collaudi.
Invece del classico motore V12 benzina da 6.750 cm3, troviamo due motori elettrici da 145 kW l’uno, che permettono di avere in totale 290 kW, cioè 394 CV, con una coppia massima di 800 Nm.
Secondo la casa lo 0-100 km/h viene tagliato in meno di 8 secondi, mentre la velocità massima è limitata elettronicamente a 160 km/h.
La sfida maggiore nel rendere la Phantom un’auto elettrica ha riguardato la disposizione del sistema di propulsione elettrica e degli accessori, in modo da non diminuire lo spazio dell’abitacolo.
Le batterie al litio, che da sole pesano 640 kg, sono state posizionate nel vano motore tradizionale, mentre motori, cambio e trasformatori sono stati messi dietro ai sedili posteriori al posto del serbatoio della benzina. I pesi sono ripartiti 50-50.