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In MotoGp: arriva la centralina unica

La decisione era nell’aria da tempo, e i vertici della MotoGp ala fine sono riusciti ad imporre la centralina unica, nel tentativo di riportare quello spettacolo che nella massima categoria ormai aveva iniziato a latitare, soffrendo degli stessi mali della Formula 1 degli ultimi due decenni. Pochi sorpassi, vittorie scontate dei team ufficiali, spese folli. Ma i vertici della MotoGp non intendono aspettare 20 anni come il circus di Ecclestone, e vogliono superare subito l’empasse dello spettacolo che si è impadronita della categoria negli ultimi quattro anni, tornando subito ad offrire quelle emozioni uniche che ha saputo regalare fino a dopo la metà degli anni 2000. Lo stesso non si può dire dei Team.


Via dunque alla centralina unica, per bloccare l’evoluzione dell’elettronica con i suoi acceleratori ride-by-wire, le mappature tridimensionali, i trasduttori al pignone, le gestioni delle accelerazioni e delle cambiate. Tutta tecnologia che ha sostituito il pilota, a cui è stato reso impossibile sbagliare una cambiata, una partenza, un’accelerazione e una frenata. Una noia mortale insomma, come guidare le moto nei videogiochi.

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Così ecco mutuare dalla Formula 1 e da altri campionati il blocco dell’evoluzione della centralina, che sta dando risultati ovunque sia stata applicato, insieme ad altri accorgimenti. L’elettronica sarà semplice ed uguale per tutti i piloti, la sfida deve tornare sullo stile di guida, sugli assetti meccanici e sulle strategie. Niente più controllo della trazione, il pilota deve gestire l’acceleratore e se sbaglia tanto meglio per lo spettacolo.
Questo però è ancora tutto sulla carta in quanto le grandi case, Honda in primis, hanno avanzato la loro controproposta per scongiurare il pericolo. Probabilmente sarà rigettata ma per mettere definitivamente la parola fine alla vicenda bisognerà ancora aspettare. Intanto le grandi aziende hanno ottenuto un vantaggio non indifferente. Centralina unica si, ma il software di gestione lo svilupperanno loro autonomamente, ogni team, e potrebbero in questo modo risolvere il problema e continuare con la loro MotoNoia. Forse ci vorrebbero gli stessi 20 anni di Formula Noia, per far comprendere ai Team l’importanza dello spettacolo.

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