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Moto Guzzi Customized: Anvil Mille ELR

La Anvil Motociclette è un’azienda italiana che è specializzata nelle personalizzazioni di un certo stile, grazie ai due fondatori Marco e Phonz che mantengono filosofie di personalizzazione del tutto particolari. La loro ultima creatura si chiama Anvil Mille ELR, ricavata da una Moto Guzzi SP 1000 del 1985, del tutto irriconoscibile dopo il make-up dei due artigiani. Marco e Phonz spiegano i motivi che li hanno portati al nome e alla realizzazione di questo modello in un viaggio in moto in Corsica dove una Guzzi SP1000 carica di bagagli e due passeggeri li staccò nettamente. Da lì e da questo potente motore nacque l’idea della Mille ELR.


Completamente trasformata e smontata la moto, è stato lasciato in garage tutto il superfluo, tagliato il telaietto posteriore, cambiati ammortizzatori, sella e serbatoio ora in alluminio della Norton), ma anche fari, coda, manubrio e pedane. In pratica è stato lasciato solo il motore, riverniciato e dotato di nuovi silenziatori e cornetti di aspirazione. Tutte è stato sostituito con pezzi artigianali della Anvil.

Yamaha R1 Customised da Sesto Cycles
Bylot Six Days 175

La ciclistica rimane la stessa, anche se con nuovi ammortizzatori, ma l’assetto cambia radicalmente, ribassato al massimo con la ridotta lunghezza e lo sfilamento della forcella in perfetto stile Anvil con la sporgenza superiore degli steli. La Guzzi è stata trasformata in una café racer minimalista e originale. E così questa Anvil si è aggiudicata il primo premio nella categoria Metric all’Italian Motorcycles Championship 2012 del Kustom Kulture di Cesena.

1 commento su “Moto Guzzi Customized: Anvil Mille ELR”

  1. Io ho potuto visionare la mille elr dal vivo:

    L’idea di base e molto buona, alcuni particolari sono gradevoli ma nel complesso la realizzazione è apparsa un pò raffazzonata.

    L’immagine che dovrebbe apparire è di una moto “grezza” fatta a mano, in parte riuscita con l’intervento dei due amici, in parte inficiata da alcuni particolari apparsi “sottotono” o messi li alla bell e meglio.

    Innanzitutto l’effetto “lavorato grezzo” del serbatoio contrastava con il telaio lasciato con il colore originale (in pratica un falso vecchio con un vecchio reale) i cavi all’anteriore mi sembravano messi li un pò troppo alla carlona, mentre la splendida idea delle leve forate e spazzolate con una certa cura, facevano a pugni con i segni evidenti di una strisciata precedente e mal sistemata sul nottolino di una delle leve.

    Bella l’idea della cinghia sulla batteria, ma un pò troppo “nuova” rispetto all’aspetto generale del veiocolo.

    Nella totalità l’idea di partenza è un pò rovinata da errori di gioventù e che comunque possono squalificare il prodotto finale.

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