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Briatore e le ragioni dell’addio di Alonso alla Ferrari

La Ferrari fa parlare di sé anche quando la questione sembra archiviata. Per esempio adesso è assodato che tra i piloti non ci sarà più Alonso e al suo posto è arrivato Vettel. Eppure il fatto che l’asturiano abbia lasciato Maranello per cercar di vincere un mondiale, per migliorare la sua carriera, non è un passo che è stato digerito da tutti. Briatore prova a fare chiarezza. 

Vettel è arrivato a Maranello e dopo aver conosciuto una parte dello staff tecnico che lo accompagnerà l’anno prossimo, si è messo subito al volante di una Ferrari per cercare il feeling con la sua nuova auto. Vettel è probabile che faccia un percorso analogo a quello d Schumacher e ci metta un po’ per fare breccia nei cuori dei tifosi della Rossa.

In effetti molti fan della Ferrari, al momento, sono ancora presi nel chiedersi perché Alonso sia andato via. Flavio Briatore che è stato manager della Reanault e conosce da tempo Alonso di cui è anche amico, spiega che i motivi dell’addio dell’asturiano a Maranello sono almeno due: uno di ordine tecnico e uno di ordine strategico.

Il motivo tecnico è legato alla campagna acquisti fatta dalla Ferrari che per diversi mesi ha cercato di accaparrarsi tecnici di qualità ma alla fine la bravura di queste persone non ha mai portato a successi tangibili e in tutta la sua permanenza con il Cavallino, Alonso non ha mai raggiunto il punto più alto della classifica iridata.

Il secondo motivo è di natura strategica. Alonso non avrebbe accettato il fatto che la Ferrari non si sia opposta all’adozione della tecnologia ibrida. Nel 2013 infatti, la Rossa aveva un problema con l’aerodinamica ma quanto al motore era al passo con le altre. Accettare la tecnologia ibrida voleva dire fare un nuovo salto nel buio e ricominciare tutto daccapo.

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