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Alonso salvato soltanto da Montezemolo

La diatriba Alonso-Ferrari è andata già un po’ troppo per le lunghe. Quello che è successo, in fondo, non è nient’altro che uno scambio di vedute anche fin troppo pacato che acquista luce soltanto per il fatto che la F1 è in un momento di pausa. 

In pratica nel riassumere i traguardi dell’anno, Marchionne, che non ha mai lavorato a stretto contatto con Alonso, ha esaltato Vettel paragonandolo proprio all’asturiano e dicendo che Seb in un anno si è dimostrato molto più ferrarista di quanto lo sia stato Alonso alla fine della carriera a Maranello.

Il manager di Alonso che dovrebbe anche tenere in considerazione tutte le esternazioni del suo Nando durante la stagione appena conclusa, si è risentito parecchio delle parole del presidente della Ferrari ed ha ribattuto che in futuro ci si ricorderà più di Alonso che di tanti altri piloti in Ferrari.

A salvare Alonso e il contributo che questo pilota ha dato al Cavallino, ci ha pensato Montezemolo che era presidente quando lo spagnolo era al volante della Rossa. Belle parole che non escludono un confronto lucido Alonso-Vettel ma  che arrivano per un attimo a mettere un punto su una diatriba un tantino noiosa. Dice Montezemolo:

Mah, Alonso sarebbe stato più ferrarista se nel 2010, quindi non tanti anni fa, avesse vinto un Mondiale che era più facile vincere che perdere. Se poi il Mondiale ti sfugge all’ultima gara per due volte…insomma va capito (Fernando; n.d.r.) . Vettel? Certamente è un ragazzo che ha dimostrato grandi capacità di lavorare per la squadra. Io ne ebbi una buonissima impressione quando Domenicali me lo porto a casa mia a Bologna nel 2014, si presentò da ragazzo educato con una scatola di cioccolatini svizzeri come regalo, e parlammo del futuro. Mi sembra che sia fondamentale per la crescita della macchina e per il morale e l’unità della squadra. Non a parole ma con i fatti come Michael.

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