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Patente a punti

Il meccanismo sanzionatorio della patente a punti è in vigore in Italia dal 30 giugno 2003.

Con questo sistema le autorità hanno voluto scoraggiare maggiormente le infrazioni commesse sulla strada, andando a punire con la decurtazione dei punti dalla patente i guidatori, oltre che con le classiche multe.

Il meccanismo prevede che al momento del rilascio la patente abbia una totale di 20 punti.

Da questi 20 punti iniziali vengono sottratti i punti per ogni violazione commessa, in base alla gravità della stessa, secondo quanto stabilito dal Codice della Strada.
Si va dalle infrazioni meno gravi, che comportano un punto di decurtazione fino alle decurtazioni di 10 punti, però le varie decurtazioni possono essere anche sommate.

I neopatentati, cioè quelli che hanno la patente da meno di tre anni, subiscono la decurtazione del doppio dei punti.

Una volta che il saldo dei punti è arrivato a zero, viene ritirata la patente, e l’automobilista deve sottoporsi di nuovo all’esame.

Comunque i punti possono venire tolti solamente se chi guida viene identificato e solo quando la multa è definitiva, cioè quando il ricorso è stato respinto o non c’è possibilità di ricorso.

Si torna a 20 punti in automatico se passano 2 anni dall’ultima infrazione senza commetterne altre che comportino la decurtazione di punti.

Tramite un corso in autoscuola però è possibile recuperare 6 punti per la patente, questo una sola volta. Inoltre ogni due anni senza infrazioni, vengono dati 2 punti a chi è già a quota 20 o oltre, fino ad un massimo di 30.

Controllare punti patente

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