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Quando la Ferrari vince, deve anche provocare

La Ferrari, ai tifosi italiani di Formula 1 piace proprio così: vincente e spavalda, in grado di mettere il sigillo di qualità alle discussioni e alle polemiche. Anche se è passata qualche settimana dall’ultima dichiarazione di Lauda, poco felice all’indirizzo della Ferrari, il Cavallino ha saputo aspettare e “vendicarsi”. 

Niki Lauda, forte del dominio Mercedes in questa stagione, si è permesso di offendere il team di Maranello e lo ha fatto giocando sui luoghi comuni associati agli italiani, deridendo le capacità degli ingegneri tricolore. Il team principal di Stoccarda però non ha fatto i conti con gli imprevisti, con la possibilità di perdere un gran premio dove la pole era stata aggiudicata senza problemi alle Mercedes.

Per questo dopo la vittoria di Seb in Ungheria, anche Arrivabene si è concesso il lusso dello sfottò all’indirizzo di Lauda:

È la seconda vittoria dopo 10 gare ed otto podi, la dedico a chi i conti non li sa fare, che dice stupidaggini. I ragazzi sanno rappresentare a dovere la Ferrari. Non mi faccio prendere dalle emozioni. Non mi piacciono gli spaghetti, mi son fatto una pizza all’arrabbiata e l’ho consigliata alla squadra per caricarsi.

Poi tornando alla gara:

La grande partenza? Certamente me la aspettavo. Ci saranno delle gare che andranno bene ed altre che andranno meno bene, sapevamo che dovevamo giocarci la partenza.

E sulla gara di Raikkonen sfumata nel finale, un po’ di critica alla gestione dei GP:

Kimi stava facendo una gara incredibile, il giorno che potremo scegliere noi le nostre gomme sarà più dura per tutti. Se ho sognato la doppietta? Per un po’ ci avevo creduto, potevamo farla, era alla portata. Va bene così, ora avanti con umiltà, disciplina e testa bassa.

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