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Aprilia: viaggio nella storia

La Aprilia ha sede a Noale, una trentina di chilometri da Venezia, e nacque come fabbrica di biciclette prima di convertirsi al motociclismo negli anni 60, ed essere poi acquistata dalla Piaggio nel 2004. Se si entra nella sua sede un numero svetta su tutti: il 51 dei suoi titoli mondiali vinti tra la 250 e la Superbike, nella 125 e in tante altre competizioni. E sempre visitando lo stabilimento anche tutta la storia, attraverso le sue moto, colorate e sportive, che rappresentano non solo tanti titoli ma anche tanti campioni, e tanti sono italiani.

Da Rossi a Biaggi, da Capirossi a Lorenzo, tutti hanno guidato un’Aprilia. Nella collezione c’è anche la n.58 bianca di Marco Simoncelli con un fiore fiore sopra sempre fresco. Accanto al passato, immobile, la frenesia e l’eccitazione del presente, con i meccanici indaffarati sulla iridata RSV4, che quest’anno orfana del ritirato Biaggi sarà affidata a Guintoli e Laverty. Luigi Dal-l’Igna, direttore tecnico e sportivo di Aprilia Racing, spiega che il segreto dell’Aprilia è la sua autonomia, come in Ferrari fanno tutto in casa.

Aprilia RSV4
Campionato SBK

Qui lavorano decine di ragazzi e ragazze, settanta in tutto, assunti dopo uno stage dopo la laurea o semplici operai. Tutti giovanissimi, tra ingegneri informatici per le simulazioni e quelli meccanici per le moto vere. La RSV4 ha esordito in Superbike nel 2009 e vinto 4 mondiali, praticamente un dominio incontrastato. Qui si testano carenature, sospensioni e motori. Per la superbike si producono un centinaio di motori l’anno. Al simulatore si provano i test da gara, e in caso di record, pur se virtuale, si stappa il Prosecco, veneto come l’Aprilia.
Il Gruppo Piaggio ha permesso il rientro dell’Aprilia in Sbk nel 2009, grazie all’autonomia e alla fiducia concessa agli uomini di Noale. E la superbike, che poi è acquistabile come prodotto di serie, ha garantito all’Aprilia un vantaggio nella nefasta crisi degli ultimi anni. Se globalmente il mercato perde il 48%, in Aprilia il dato negativo è di -21,9%. Di questi tempi ci si può accontentare.
Poi il valore aggiunto di una categoria sportiva che sta raggiungendo la spettacolarità e la fama delle MotoGP, in un futuro che appare molto radioso.

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