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La Manor non è presente a Melbourne e la FIA indaga

Sul GP di Melbourne si erano scatenate un sacco di dicerie fino a pensare che ci sarebbe stato un vero e proprio boicottaggio di questo gran premio. In realtà non è accaduto e l’unica scuderia a mancare all’appello è stata la Manor alla quale la FIA ha chiesto spiegazioni del comportamento. 

Il dominio della Mercedes si è svelato fin dalle prime battute di gara. Sia le qualifiche che le prove libere sono state dominate da Hamilton e Rosberg e nonostante la bontà della nuova Ferrari, Vettel è condannato, almeno per ora ad essere l’inseguitore.

La Manor è riuscita ad iscriversi a fatica a questo campionato ed è arrivata anche alla presentazione di Melbourne poi però non ha compiuto alcun giro in due giorni di prove e quindi non ha acquisito il diritto a prendere posto alla gara di domani. Cos’è successo?

I maliziosi dicono che la scuderia inglese Manor possa scendere in pista soltanto in Cina ma sia arrivata fino in Australia per incassare il premio in denaro che deriva dalla nona posizione dell’anno scorso. Un atteggiamento che rivela ancora la fragilità nelle finanze della squadra. Il team principal della Manor, però, ci ha tenuto a precisare che questa interpretazione dei fatti non corrisponde a verità e rasenta addirittura la calunnia. John Booth interrogato sull’assenza della Manor alla prima griglia di campionato, risponde:

Ci siamo iscritti al mondiale e sappiamo quanto sia importante provare a partecipare alle gare. Posso capire queste voci, ma non avremmo certamente inviato trenta tonnellate di materiale, quaranta persone e non avremmo rispettato i contratti con i fornitori.

Sapevamo già che avremmo avuto una piccola possibilità di partecipare alle qualifiche quando siamo partiti dall’Inghilterra e stamattina alle 4 abbiamo capito che non ce l’avremmo fatta. Ci sono una serie di cose incredibilmente complesse nelle vetture di Formula 1 e abbiamo avuto soltanto tre settimane per disegnare e rendere la vettura dello scorso anno conforme al regolamento 2015. Abbiamo fatto dei progressi colossali da lunedì, ora possiamo comunicare con la vettura tramite software e anche con il muretto, ma semplicemente non è sufficiente.

La FIA non ci sta e chiede ulteriori spiegazioni visto che il 20 febbraio ha approvato l’iscrizione della squadra al campionato.

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