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La McLaren non se la passa bene con gli sponsor

Una squadra che non vince si cambia. Parafrasando una frase celebre per il calcio, passiamo a raccontare quello che sta succedendo alla McLaren che rischia di ritrovarsi senza sponsor alla fine di una stagione che ha avuto più bassi che alti. E ovviamente si tratta di un eufemismo. 

«Abbiamo firmato un contratto per diventare sponsor della Red Bull in Formula 1 a partire dal 2016 – ha annunciato a New York Jean Claude Biver, amministratore delegato di TAG Heuer – È un team giovane, dinamico e perfettamente coerente con le nuove strategie di marketing della nostra azienda».

Spiegano tutto così, con una scelta di carattere commerciale. In realtà sembra una punizione alla scelta fatta dalla McLaren di sposare la Honda come partner, una scelta che ha condotto la scuderia in una nuova avventura ma ora che si devono tracciare i bilanci della stagione, sembra fosse un’avventura non bellissima.

Honda e McLaren avevano già collaborato e vinto negli anni passati: chi ricorda Senna e Prost? Adesso però i trionfi hanno lasciato spazio alla delusione e alla poca affidabilità della power unit giapponese.

Il legislatore sportivo era anche andato incontro alla Honda concedendole di far correre i suoi piloti con cinque power unit nella stagione, contro le quattro delle altre squadre, ma finora Alonso ha dovuto fare ricorso a dodici motori e Button a undici! E così non sono arrivati i risultati e stanno arrivando le delusioni economiche. Abbandonata da alcuni importanti sponsor come Johnnie Walker, che nel 2016 passerà alla Force India, Banco de Santander e SAP, la McLaren perde anche l’appoggio di TAG Heuer.

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