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La Marussia salta Austin, è in crisi peggio della Caterham

La Marussia è la seconda squadra quest’anno che dà segni di cedimento e questo non fa bene al Circus che adesso deve fare i conti con una formula 1 sempre meno competitiva. Un colpo basso anche per gli sponsor.

Siamo soltanto all’inizio di una settimana molto complicata per la Formula 1 che sta procedendo di gran carriera verso il Texas dove nel fine settimana si corre il GP degli Stati Uniti a Austin. La Marussia infatti è stata posta sotto il regime di amministrazione controllata e il comunicato del team ha chiarito per filo e per segno la situazione economica del team anglo-russo.

Il management del team ha lavorato instancabilmente per portare nuovi investimenti per la squadra al fine di garantire il futuro a lungo termine, ma purtroppo non è riuscito a farlo entro il tempo a loro disposizione. Di conseguenza, la società viene posta in amministrazione controllata. Gli amministratori congiunti hanno valutato che, date le circostanza finanziarie correnti del gruppo, non è possibile per il team Marussia F1 partecipare alla prossima gara, che si terrà il prossimo fine settimana in Texas. La società continuerà ad operare, mentre gli amministratori valuteranno la sostenibilità a lungo termine nella forma societaria attuale.

Questo comporta che la Marussia non prenderà parte al gran premio americano ma non si esclude che possa tornare in pista per Interlagos e Abu Dhabi. Per questi altri due granpremi non è stata ancora presa una decisione. Tutto dipenderà dalle scelte dell’amministrazione che, per il momento, non prevedono licenziamenti. Il personale, in più, è stato pagato fino alla fine di ottobre.

Il tempo a disposizione della squadra è pochissimo ma il management lascia intuire che ci potrebbe essere già un compratore all’orizzonte.

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