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Bollo auto, ritardo nel pagamento? Ecco a cosa si va incontro

Non si può considerare ovviamente la tassa che gli italiani amano, anche se quando non si paga rappresenta un bel problema. Stiamo facendo riferimento al bollo auto e alle conseguenze per tutti coloro che scelgono di non pagarlo, oppure si dimenticano di tale scadenza.

Si tratta di una tassa che è obbligatoria per ogni tipologia di vettura, che sia circolante o meno sulle varie arterie stradali. Il bollo si può considerare come un vero e proprio tributo regionale, che deve essere corrisposto da parte di tutti coloro che sono in possesso di un veicolo e non solo.

Infatti, il bollo auto va necessariamente pagato anche da parte di tutti coloro che noleggiano una vettura, piuttosto ne hanno una in leasing. Le somme di denaro da corrispondere all’erario possono essere differenti in relazione ad alcune condizioni particolari. È importante prima di tutto mettere in evidenza che il bollo rappresenta la più classica delle tasse di possesso, che finisce poi nelle casse della Regione in cui risiede il proprietario dell’auto. il pagamento deve avvenire sempre entro il mese in cui è stata immatricolata la vettura, mentre il rinnovo può essere fatto prima dell’ultimo giorno del mese che segue quello in cui scadono i dodici mesi.

Il costo? Per conoscerlo è sufficiente fare un giro sul sito ufficiale dell’ACI, scegliendo poi la Regione in cui si risiede e provvedendo all’inserimento di svariati dati, come ad esempio la targa piuttosto che la tipologia di vettura. La somma da corrispondere può variare in base ad alcune caratteristiche dell’auto ben precise, ovvero la potenza del propulsore, ma anche la classe ambientale, così come la Regione in cui si risiede, dato che ognuna di esse può stabilire una cifra differente.

Per potersi mettere in regola c’è un anno di tempo, sfruttando quella procedura che viene chiamata ravvedimento operoso. Attenzione, però, dal momento che la Regione che, proprio in quest’ultimo caso, venga versata anche una tassa aggiuntiva, che si dovrà computare nella somma totale per colpa del ritardo. Se il ritardo dovesse essere inferiore a due settimane dopo la scadenza, la mora è pari allo 0,1% per ciascun giorno di ritardo, mentre fino a 30 giorni la mora arriva a toccare l’1,5% della somma originaria, a cui vanno sommati pure gli interessi di mora dello 0,2% per ciascun giorno di ritardo. E così via, fino a arrivare a oltre 90 giorni di ritardo, quando è prevista una mora del 3,75% sulla tassa originaria.

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