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Passare al GPL, quale impianto scegliere?

Se si scegliere d’installare un impianto GPL sulla propria auto è necessario capire in quale officina è meglio effettuare il passaggio. L’automobilista deve in particolare informarsi in modo preventivo rispetto alla qualità del sistema che si decide di montare, i costi e gli incentivi, se ci sono.

Quando si decide di passare all’impianto a gas è importante capire prima di tutto i costi da sostenere per istallare un impianto a GPL, facendo i conti anche con gli incentivi previsti in un anno. A quel punto si può scegliere il tipo di impianto GPL da montare.

A questo punto, quindi, l’automobilista dovrebbe farsi una cultura sui produttori di impianti a GPL, valutando i problemi che sono stati riscontrati dagli altri automobilisti, le normative di sicurezza e via dicendo.

Il GPL è n prodotto dalla raffinazione del petrolio, è allo stato gassoso ma diventa liquido a contatto con la pressione atmosferica. Per questo doppio stato del carburante, l’impianto può essere a iniezione gassosa oppure a iniezione liquida.

I principali produttori di impianti a GPL a livello italiano, che garantiscono anche costi accessibili, sono i seguenti:

Landi Renzo
BRC
Stefanelli
Romano Autogas
Prins
Vialle
Zavoli
Lovato
Bigas
Emer
Imega
Stargas

Le due officine più quotate sono Landi Rienzo che ha sede in Italia e per questo garantisce a chi l’adotta una rete di assistenza capillare. L’altra officina molto quotata è BRC che fa valere sul mercato la sua esperienza, visto che è istallata su prodotti di serie di diverse auto: Peugeot, Citroen, Ford, Kia, Jaguar, Chrysler e Mitsucishi. Chi ha già usato l’impianto BRC ha detto di apprezzarlo per la silenziosità e per la tenuta anche sulle basse velocità.

Il costo degli impianti Landi Renzo e BRC sono però elevati rispetto agli altri e per questo motivo, di natura esclusivamente economica, devono essere valutate anche le alternative.

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