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I motori congelati ammazzano la Formula 1

Che la Mercedes abbia vinto il campionato del mondo nella categoria motori non è strano visto che tra la società omonima e quelle che hanno una motorizzazione Mercedes, la lista si allunga non poco. In Russia ci sono 5 motorizzate Mercedes nei primi 5 posti.

Una macchina motorizzata Mercedes è una macchina affidabile e competitiva in pista come sul mercato ma ormai nella Formula 1 si è perso il pepe di una volta e Horner, come molti altri manager della F1 auspicano la rinuncia al congelamento dei V6. I motori non possono essere congelati e anche durante i campionati la ricerca deve andare avanti e lo sviluppo tecnico deve essere senza freni. È una questione di credibilità dello sport che un tempo teneva incollati alla tv moltissimi fan. Adesso che gli appassionati scoprono di poter vedere molte corse soltanto sui canali a pagamento l’appeal dei motori è sensibilmente calato.

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L’esigenza che hanno i manager, allora, è quella di recuperare il fascino di questo sport, fare in modo che i costi siano contenuti e che la competitività non venga meno. È per questo che Chris Horner si lamenta e spiega che se c’è solo la Mercedes in pista, è un po’ difficile che la gara sia davvero appassionante. Come rimediare? Evitando il blocco dei motori che è valido per tutta la stagione 2014. In inverno i tecnici potranno modificare fino al 48% dei componenti totali ma in futuro si spera che cambi ancora qualcosa. Ecco la dichiarazione di Horner:

In Russia le prime cinque automobili sul traguardo erano tutte motorizzate Mercedes. Loro non devo essere spaventati dalla competizione, perché stanno lavorando in maniera super. Allo stesso tempo è salutare per la Formula 1 che Ferrari, Honda e Renault riescano a diminuire il gap, altrimenti la nostra posizione resterà stagnante. Non penso che sia un argomento legato solo alla disponibilità dei team. Riguarda anche ciò che è giusto per lo sport, ciò che è giusto per i fan. Dobbiamo essere grandi a sufficienza per chiedere un minimo di apertura e flessibilità, e dichiararci responsabili dei costi.

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