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Auto guasta? Si ripara con la realtà aumentata

Non si può più fare a meno della tecnologia anche se sulla sua adozione a tutti i costi sulle vetture, ci sono ancora delle reticenza. In Formula 1 ad esempio, è stata limitata moltissimo la comunicazione radio per non disturbare i piloti durante la gara. Nella vita reale la sperimentazione va avanti e parte dalla realtà aumentata

Nel 1984, all’epoca di Terminator, parlare di Google Glass voleva dire entrare con tutte le scarpe nel mondo della fantascienza. Adesso la situazione è cambiata e sembra quasi che dei Google Glass non si possa proprio fare a meno, oppure, svincolandosi da questi strumenti, sembra che non si possa fare a meno della realtà aumentata.

Un’azienda specializzata nella produzione di strumenti per la diagnosi del settore automobilistico, Texa, ha lanciato degli occhiali in grado di individuare i guasti della vettura e con questa sperimentazione ha anche vinto due riconoscimenti nei settori Electronics & Systems e Repair & Diagnostics all’Automechanika Innovation Award 2014 di Francoforte.

Il premio per la sezione riparazioni e diagnosi è stato conferito proprio per le sperimentazioni sulla realtà aumentata. L’idea di Texa è quella di costruire degli occhiali che si interfacciano tramite la rete telefonica wireless con la macchina e proiettano i dati relativi al danno subito dall’automobile direttamente sulla superficie degli occhiali.

Uno strumento che può essere utilissimo per i meccanici che in un paio d’occhiali raccolgono tutte le informazioni per la riparazione del veicolo, accorciando anche i tempi. In più si facilita così il lavoro nelle zone anguste dove l’attenzione del manutentore è limitata dalla posizione disagevole.

Gli occhiali rispondono ad un comando vocale e visualizzano informazioni e pericoli collegati.

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